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PROMA SNC

21 novembre 2019

"TOPSOLID", UN CAD/CAM DI SUCCESSO ANCHE NEL MONDO DELL' ARREDAMENTO...


Intervista rilasciata dall'architetto Fausto Provasi alla rivista Xylon (numero maggio-giugno 2020)

Quando si parla di strumenti informatici evoluti si tende a pensare agli uffici tecnici o ai responsabili di produzioni di grandi aziende. In realtà sempre più spesso incontriamo titolari, personaggi che in piccole realtà anche artigianali hanno compreso che se si vuole essere competitivi il digitale, a tutti i livelli, fa la differenza. Una tendenza, diciamolo, oramai consolidata, ma non così tanto come sarebbe auspicabile.

 

“La nostra storia inizia più di cento anni fa, quando il mio bisnonno iniziò a costruire mobili. Erano i primi anni del Novecento e, dopo aver comperato la terra dai nobili Borromeo, costruì il suo laboratorio a Cesano Maderno”. È in questa cittadina – una ventina di chilometri da Milano, una trentina da Como – che incontriamo Fausto Provasi, architetto,  contitolare con il fratello Giorgio della Proma-Provasi Mobili Arredamenti.

Una storia che ha radice lontane e che, come si usa in Brianza ma non solo, vede il testimone passare di padre in figlio, fino ad arrivare ai fratelli Provasi. “Ho fatto un percorso inizialmente diverso”, ci dice Fausto Provasi. Ho avuto per diversi anni uno studio di architettura d’interni a Milano , per poi tornare in azienda – nel 2005 – ad affiancare mio fratello, che si occupa della produzione”.

Una piccola azienda – sette addetti, un mercato sostanzialmente nazionale – ma con le idee molto chiare, al punto da creare nel 2011 una rete di impresa (Mob-Int International Interiors; www.mobint.it) per andare oltre il mercato nazionale: “Eravamo troppo piccoli per muoverci da soli e oggi, aggregandoci ad altri tre mobilieri della zona, stiamo proponendo all’estero quello che sappiamo fare. Il momento storico è difficile e le difficoltà tante; ci aiuta il fatto che abbiamo un processo produttivo integrato”.

 

Cosa intende dire?

“Noi abbiamo Top Solid dalla fine del 2007; un’altra azienda del gruppo l’ha adottato qualche anno fa, una terza in queste settimane, per cui disponiamo di un linguaggio di progettazione comune, che facilita molto il lavoro del nostro gruppo. Non solo: tutti noi abbiamo macchine a controllo numerico e, dunque, possiamo scambiarci i file per produrre gli arredi o gli elementi che ci servono indifferentemente su una qualsiasi delle nostre macchine. Posso dirle che abbiamo approfittato di queste settimane di lockdown per creare una sorta di “catalogo”, di libreria comune a tutti noi, così da aumentare ulteriormente l’integrazione non solo a livello di progetto, ma di organizzazione e ottimizzazione della produzione.

Siamo tutte piccole realtà e quando ci aggiudichiamo commesse di una certa rilevanza è indispensabile poter lavorare insieme, come se fossimo una sola fabbrica, pur mantenendo le nostre individualità, le peculiarità di ognuno: noi, per esempio, abbiamo sviluppato alcuni materiali e alcune lavorazioni caratteristiche che oggi sono un patrimonio comune a cui attingere. In questo modo abbiamo maggiori competenze e possiamo dare risposte diverse, convincenti ai nostri clienti vecchi e nuovi.

Lavoriamo anche per alcune aziende del mercato dei mobili italiani, questo ci aiuta a mantenere standard qualitativi alti, ma sono i clienti residenziali il nostro “focus”, per quanto non manchino ristoranti, uffici e tutti coloro che vogliono arredi di design su misura. Per noi il progetto è la parte essenziale del prodotto, realizzare ambienti pensati e progettati per rispondere alle esigenze di chi li abiterà è il nostro impegno ”.

 

Come lavorate?

Ingegnerizziamo un progetto redatto da un designer  esterno o interno all’azienda con “Top Solid” lo trasformiamo in un oggetto tridimensionale, perché è un modellatore solido molto efficace, che ci permette di vedere il mobile prima che sia costruito. Prima che lo adottassimo disegnavamo in 2D, per poi preparare le distinte di produzione e gli ordini per i fornitori e, infine, programmare le macchine a controllo numerico nel loro linguaggio. Molti passaggi, troppi errori, senza mai sapere a cosa saremmo arrivati. Oggi, con “Top Solid”, abbiamo una libreria di oggetti già pronta, disegniamo solo le “particolarità” e in laboratorio non c’è più nessuno che deve preoccuparsi di cosa dire alla macchina perchè produca un determinato pezzo, perché i nostri centri di lavoro vengono “istruiti” direttamente dal software.

Ricordo le modifiche che dovevamo fare in una cucina su di uno yatch che avevamo realizzato : per iniziare avremmo dovuto aspettare che rientrasse nel porto di Genova per andare a fare le misure e invece è bastato riprendere i disegni di Top Solid, preparare le modifiche, mandarle in modo comprensibile al cliente per la sua approvazione, passare le istruzioni alla produzione… tutto è più veloce, si può lavorare a distanza – e con clienti stranieri è assolutamente fondamentale – e si commettono molti meno errori. Pensi che a un cliente in Russia abbiamo mandato un video di come avrebbero dovuto essere montati i suoi arredi, sempre creato grazie alle enormi possibilità che “Top Solid” offre”.

 

Un enorme passo in avanti rispetto a matita, martello e scalpello…

“… ma sempre nel solco della tradizione di questa terra di saper lavorare il legno, di costruire bei mobili. In fondo abbiamo “solo” digitalizzato l’esperienza della nostra famiglia, grazie a un software che ci permette di dare vita a ciò che immaginiamo e di trasformare punti e linee in un percorso che gli utensili dei nostri centri di lavoro potranno compiere sul materiale, così da ottenere quei pezzi che, una volta finiti e assemblati, saranno il mobile che abbiamo pensato. La tecnologia non ci ha impoverito: ci ha anzi permesso di andare oltre, di proseguire nella trasformazione di questa Brianza che non può, non deve essere fatta di icone, ma capace di gestire le crescenti complessità di questo lavoro con macchine software, strumenti sempre più potenti.

È cambiato il gusto, il cliente, il design, il prodotto, le esigenze legate al suo impiego.

Vede, a un certo punto della nostra esperienza ci siamo resi conto che dovevamo anche noi cambiare, avendo ben chiaro che in tutte queste trasformazioni gli strumenti tecnici hanno avuto e avranno sempre più peso: quando, nel 2007, abbiamo scelto “Top Solid” fra i diversi che avevamo selezionato, ci ha colpito il suo essere progettato e realizzato avendo ben chiaro in mente cosa sia il legno, cosa siano i pannelli che lavoriamo ogni giorno. La “release legno”, mi piace chiamarla così, era anni luce avanti rispetto ad altre soluzioni tecnicamente allo stesso livello, perché in più ci dava la possibilità di connettere il disegno con la macchina, cioè di poter inviare le informazioni contenute in un disegno (cad) direttamente alla macchina (cam). Ancora oggi pochi software hanno questa caratteristica.

Dopo tredici anni di utilizzo quotidiano posso dire che ne siamo molto soddisfatti e che buona parte del nostro successo nasce proprio dal poter avere uno strumento che ci permette di guardare in modo completo a tutto il nostro lavoro, in ogni sua fase, evolvendosi esattamente come dobbiamo evolverci noi! Oggi abbiamo molte più possibilità, possiamo progettare, condividere con il cliente e poi produrre in modo ogni giorno più semplice. E c’è un aspetto che voglio sottolineare, ovvero la validità di Top Solid nel darci modo di presentare agli architetti, ai committenti che si rivolgono a noi una immagine precisa di ciò che poi consegneremo in cantiere, nelle loro case. Si tratta di una funzione sempre più rilevante anche per i montatori che, nel caso di arredi su misura, potrebbero avere bisogno di istruzioni più precise”.

 

E in quanto a personalizzazione?

“Sono convinto che tutti gli utenti di qualsiasi software vorrebbe che fosse esattamente ritagliato sulle sue abitudini. Ovviamente non può essere così, ma devo dirle che abbiamo spesso chiesto modifiche complesse che ci siamo poi ritrovati nelle versioni successive. Questo dimostra la loro attenzione e mi permette di ribadire che la tecnologia, la digitalizzazione non limita la creatività, ma offre gli strumenti per dare corpo a una idea in modo semplice, veloce, efficace”.

A cura di Luca Rossetti

Per maggiori informazioni su Proma-Provasi Mobili Arredamenti visita il loro sito: www.promainterni.it

 

 

 

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